Chain Reaction

Tessere del domino, motori elettrici, biglie, elastici, mollette e bicchieri, insieme a molta creatività, ingegno e fantasia, sono alla base di questa attività.

I partecipanti, suddivisi in team, sono chiamati a realizzare una grande “reazione a catena” con i materiali messi a loro disposizione, integrando il contributo, le idee e la creatività di ciascun team.

La “reazione a catena” è un concetto intuitivamente semplice, ma che consente un’indagine incredibilmente complessa e profonda su qualcosa che sperimentiamo ogni giorno: la relazione tra causa ed effetto. Si tratta di un lavoro collettivo: a ciascun team è assegnata una porzione di tavolo sul quale costruire, con i materiali a disposizione, una porzione di “reazione a catena”. Si chiede di rispettare un solo vincolo: la reazione a catena di ciascun tavolo deve terminare innescando la reazione a catena della postazione successiva.

Alla fine questo concatenarsi di eventi si traduce in un’unica grande reazione a catena che va dall’inizio alla fine senza soluzione di continuità. Il risultato finale è la somma di contributi di ciascun team. Per rendere più partecipata e sentita l’esperienza, l’intera reazione può essere costruita attorno ad un tema da concordare insieme (come ad esempio: “innovazione” o “cantiere”).

La Chain Reaction è una celebrazione delle idee, dell’immaginazione e dello sforzo dei partecipanti. Quando è il momento di farla partire dedichiamo qualche minuto a descrivere cosa dovrebbe accadere prima che l’intero meccanismo si muova. Ciò consente ai costruttori di spiegare ed essere orgogliosi delle idee associate a ciascuna stazione, piuttosto che del risultato.

Tra le aziende che hanno realizzato la propria Chain Reaction abbiamo avuto il piacere di ospitare: Talent Garden, Linkedin Italia e Prysmian.

Uno dei commenti di Linkedin Italia: “Oggi è stato un successone! Ci siamo divertiti un sacco e secondo me sono venute fuori delle belle riflessioni. Bellissimo”.

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